Dove siamo
Via Luca Giordano 121 - 80128 Napoli Storia del quartiere Il Vomero è il nome del quartiere in cui ci troviamo, nome che racconta la primitiva destinazione rurale di questa collina , che oggi è una piacevole zona commerciale della città. L’antica strada che lambisce il fabbricato fu lastricata e ampliata nel 400 a.C. per agevolare le comunicazioni fra Neapolis e il porto di Puteoli (Pozzuoli) e fu chiamata “Via Antiniana per colles” da cui il nome del largo Antignano situato a pochi metri. Luogo di transito delle merci e di mercato che ancora oggi esiste. Lungo questa strada i primi Cristiani portarono da Pozzuoli a Napoli il corpo del loro Vescovo poi Santo Patrono, San Gennaro e proprio qui a pochi passi avvenne il primo miracolo in assoluto, quello dello scioglimento del sangue del Santo; una lapide ne ricorda l’evento. Così come una targa ricorda che sempre qui c’era il confine della città di Napoli e pertanto i Gabellieri esigevano i “Regi censi” cioè la tassa, da chi giungeva in città, tranne che per i nullatenenti, cioè per i “caput sine censo” da cui la distorsione in “e cape ‘e zi Bicienzo” per quelli che potevano passare senza pagare. Non avvenivano solo scambi di merci, ma anche scambi culturali: infatti proprio qui vi erano i giardini della villa del Pontano, ricordati da un’altra lapide centenaria, dove i più famosi intellettuali e filosofi del Rinascimento Napoletano crearono il Giardino dell’Arcadia per riunirsi e scambiarsi opinioni e idee innovative di scienza e di arte che custodivano in una sorta di Santo Graal. E a pochi passi c’era lo studio del pittore seicentesco Massimo Stanzione e della sua allieva e compagna Annella (per cui qui il tratto della via Antignana si chiama via Annella di Massimo). A fine 1800 furono costruiti graziosi villini abitati dalla ricca borghesia partenopea e poi i primi edifici eleganti e sobri, tra cui questo dove ci troviamo, che si trova proprio nella villa del Pontano. Tutta l’area permea di tradizioni e folklore. Da non perdere la festa di San Gennaro del 19 settembre, con luminarie e bancarelle sui luoghi del primo miracolo e la processione della Pasqua, quando per le stradine di Antignano si rievoca da una parte la corsa disperata della Madonna vestita a lutto che cerca il Figlio che le hanno detto risorto, mentre da un’altra stradina c’è la corsa del Cristo alla ricerca della madre. Il tutto culmina con l’incontro fra le due statue portate a spalla, mentre la veste nera cade e la Madonna appare vestita di un manto prezioso da sotto il quale volano via tortorelle bianche tra le grida gioiose della folla e lo scoppio dei petardi. Per chi le volesse vedere, le statue sono conservate nella chiesa di Santa Maria della Libera sempre sulla via Antignana nel tratto che si chiama via Belvedere. |
|